Chi è Debora Amato, “la più terribile”, nipote del boss a capo del clan Amato-Pagano
Nel clan degli Scissionisti il potere sarebbe rimasto "in famiglia": come in una linea di successione dinastica, le redini sarebbero sempre rimaste tra le mani di chi aveva legame di sangue coi fondatori Raffaele Amato e Cesare Pagano. E così sarebbe accaduto per l'ultima erede, quella che gli inquirenti identificano nell'attuale guida: Debora Amato. La 34enne, figlia di Pietro Amato (defunto, fratello di Raffaele) e di Rosaria Pagano (sorella di Cesare) avrebbe preso il controllo del clan criminale dopo l'arresto della madre, che a sua volta aveva fatto da reggente quando i due principali boss erano finiti in carcere. I particolari emergono dalle indagini che hanno portato all'ordinanza eseguita ieri, 17 dicembre: misure cautelari per 53 persone (43 in carcere e 10 ai domiciliari), ritenute legate al clan di camorra Amato-Pagano, nato dalla scissione dal clan Di Lauro con la prima faida di Scampia.
Le dichiarazioni: "Debora Amato è la più terribile"
Ai vertici degli Amato-Pagano, hanno ricostruito le indagini dell'Antimafia, oggi ci sarebbero Domenico Romano (marito di Debora), Gennaro Liguori (marito di una nipote di Raffaele Amato), Enrico Bocchetti (genero di Cesare Pagano), Emanuele Cicalese (genero di Raffaele Amato). A parlare del ruolo di Debora Amato sono stati diversi collaboratori di giustizia; il ritratto che ne esce è di una giovane pienamente inquadrata nelle dinamiche del clan, nel quale ricopre anche un ruolo decisionale e non di mera rappresentanza in vece dei familiari detenuti.
Il collaboratore di giustizia Paolo Caiazza, nel corso di un interrogatorio del 12 maggio 2016, ha sostenuto che Gennaro De Cicco, primo marito della 34enne e detenuto con lui, gli avrebbe detto che, se Rosaria Pagano fosse stata arrestata, ad assumere il comando sarebbe stata la figlia Debora. Un altro collaboratore, Salvatore Roselli, nel parlare delle "mesate" del clan, ovvero degli stipendi agli affiliati, nell'interrogatorio del 15 maggio 2023 ha riferito che le sorelle Monica e Debora ricevevano 8mila euro al mese e che "la più terribile è Debora".
L'accusa: referente del clan sul territorio
Secondo gli inquirenti Debora Amato era la referente libera degli Scissionisti, ed era "deputata a mantenere i rapporti con i capi detenuti e, anche sulla base delle loro indicazioni e direttive, a coordinare e dirigere il complesso delle attività illecite e vigilare sul rispetto delle linee strategiche del clan, anche attraverso lo stretto e costante raccordo con gli altri esponenti della famiglia in posizioni apicali e con gli affiliati storici di rango più elevato". La donna avrebbe inoltre partecipato a diverse riunioni, anche per la gestione del traffico di stupefacenti, oltre ad essere coinvolta nelle estorsioni, attività nella quale il clan impiegava anche minorenni. La sorella Monica, invece, non risulta inquadrata nel clan ma il suo ruolo sarebbe stato di "mero percettore della mesata"; per lei, così come per altre donne in posizione analoga, sono stati chiesti gli arresti domiciliari.